Efficacia e sicurezza non dissimili per gli stent medicati a base di Sirolimus e Paclitaxel nei pazienti diabetici con malattia coronarica
Uno studio ha confrontato la sicurezza e l’efficacia degli stent a eluizione di Sirolimus ( SES ) con quelli a eluizione di Paclitaxel ( PES ) sugli outcome ( esiti ) dei pazienti affetti da diabete.
Dall’analisi dei registri contenenti i dati prospettici degli impianti di stent medicati sono stati individuati 1320 pazienti diabetici, consecutivi, trattati con stent a rilascio di Sirolimus ( n = 873 per 1293 lesioni ) e con stent a rilascio di Paclitaxel ( n = 447 per 733 lesioni ).
Nel gruppo PES c’erano più maschi, più pazienti con precedente bypass coronarico e con più bassa frazione d’eiezione, mentre nel gruppo SES c’erano più persone obese.
Le caratteristiche procedurali erano simili tra i 2 gruppi ad eccezione di una più alta incidenza di lesioni prossimali e di arteria discendente anteriore sinistra, e per un maggior uso degli inibitori della glicoproteina IIb/IIIa nel gruppo SES, e di una maggiore incidenza di lesioni di tipo C, di impianto di stent diretto ( cioè senza il precedente utilizzo di un catetere a palloncino ) e di un numero più elevato di stent per paziente nel gruppo PES.
A 6 mesi, i due gruppi presentavano una simile incidenza di mortalità ( 7% versus 7% ), di infarto miocardico ( 18% versus 21% ), di rivascolarizzazione della lesione bersaglio, di rivascolarizzazione del vaso bersaglio, di eventi avversi cardiaci maggiori ( MACE ) ( 11% versus 12% ) e trombosi tardiva ( 0.3% versus 0% ).
La sotto-analisi dei pazienti diabetici trattati con Insulina non ha mostrato nessuna significativa differenza negli outcome tra i 2 gruppi.
Nessuna significativa differenza è stata trovata neppure all’analisi di regressione di Cox tra i pazienti a cui è stato impiantato uno stent a rilascio di Sirolimus e quelli a cui è stato impiantato uno stent a rilascio di Paclitaxel.
I dati dello studio hanno mostrato che gli stent a rilascio di Sirolimus e gli stent a rilascio di Paclitaxel presentano efficacia e sicurezza similari riguardo all’incidenza di rivascolarizzazione ripetuta, di eventi cardiaci avversi maggiori e di trombolisi tardiva, fino a 6 mesi, nel trattamento della malattia coronarica nei pazienti con diabete mellito, senza riferimento alla terapia con Insulina. ( Xagena2006 )
Kuchulakanti PK et al, Am J Cardiol 2006; 98: 187-195
Cardio2006
Indietro
Altri articoli
Efficacia comparativa della tomografia computerizzata iniziale e dell'angiografia coronarica invasiva in donne e uomini con dolore toracico stabile e sospetta malattia coronarica
È stata valutata l'efficacia comparativa della tomografia computerizzata e dell'angiografia coronarica invasiva in donne e uomini con dolore toracico stabile...
Rischi a breve, medio e lungo termine di sindrome coronarica acuta in coorti di pazienti con artrite reumatoide che iniziano ad assumere farmaci antireumatici biologici modificanti la malattia
Sono state confrontate le incidenze a 1, 2 e 5 anni di sindrome coronarica acuta ( ACS ) nei pazienti...
Stent a rilascio di Everolimus o chirurgia di bypass per la malattia coronarica multivasale: esiti di follow-up estesi dello studio BEST
Gli esiti comparativi a lungo termine dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent a rilascio di Everolimus e...
Esiti a lungo termine nei pazienti con malattia coronarica stabile, trattati con Flecainide per fibrillazione atriale
I farmaci antiaritmici di classe 1C ( AAD ) sono stati associati a danno nei pazienti trattati per aritmie ventricolari...
Beneficio di mortalità per Rivaroxaban più Aspirina nei pazienti con malattia coronarica cronica o arteriopatia periferica
La combinazione di 2.5 mg di Rivaroxaban ( Xarelto ) due volte al giorno e 100 mg di Aspirina (...
Colchicina nei pazienti con malattia coronarica cronica in relazione a precedente sindrome coronarica acuta: studio LoDoCo2
La Colchicina riduce il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti dopo infarto del miocardio e nei pazienti con malattia coronarica...
Prevalenza della malattia coronarica e della disfunzione microvascolare coronarica nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata
La malattia coronarica ( CAD ) e la disfunzione microvascolare coronarica ( CMD ) possono contribuire alle caratteristiche fisiopatologiche dell’insufficienza...
Effetto di Evolocumab sulla malattia coronarica complessa che richiede rivascolarizzazione
È stata valutata la capacità dell'inibitore della proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 ( PCSK9 ) Evolocumab ( Repatha )...
Associazione di inibitori della fosfodiesterasi-5 rispetto ad Alprostadil con sopravvivenza negli uomini con malattia coronarica
Il trattamento con l'inibitore della fosfodiesterasi 5 ( PDE5i ) è associato a una riduzione della mortalità rispetto a nessun...
Effetto di esercizio fisico, Escitalopram o placebo sull'ansia nei pazienti con malattia coronarica: studio UNWIND
L'ansia è comune tra i pazienti con malattia coronarica ( CHD ) ed è associata a peggiori esiti di salute;...